La Contesa del Secchio nasce nel 1953 e ha il vanto di essere la più antica Rievocazione Storica delle Marche.
Ogni seconda domenica di agosto per Sant’Elpidio a Mare, pioniere in fatto di rievocazioni storiche, la storia si rinnova, si ripete la sfida più antica delle Marche: la Contesa del Secchio.
Un appuntamento per gli elpidiensi che ha rappresentato e rappresenta tutt’ora il giorno più sentito dell’anno, il giorno della fierezza cittadina. Si rivive uno spettacolo emozionante, straordinario, cromatico, pieno di suoni e suggestioni. A partire dal solenne corteggio storico, con oltre mille figuranti, lungo le vie del centro storico sino al campo di gioco: dai nobili nel loro sontuosi paludamenti, ai popolani, dagli armati ai musici che con le loro chiarine e tamburi scandiscono il passo marziale (che per gli elpidiensi è il richiamo al grande evento), per finire con la coinvolgente cornice delle mirabolanti evoluzioni degli sbandieratori.
La Città nell’occasione veste i panni medievali rivivendo i fasti del suo antico e glorioso passato che non ha mai dimenticato di cui non può che esserne fiera. La tradizione richiama al 1401 quando i Maggiorenti del Comune decisero di costruire un pozzo nella piazza centrale per “satisfare” l’esigenza d’acqua della crescente popolazione dopo la distruzione del 1377. Attorno a quel pozzo però tanta era la gazzarra per attingere il prezioso liquido e frequenti le liti tra le comari per le lunghe code di attesa. Volendo perciò porre fine al continuo schiamazzo, che tra l’altro disturbava il loro lavoro degli Amministratori, quest’ultimi decisero di indire una gara tanto singolare quanto avvincente. Ogni Contrada avrebbe dovuto far scendere in tenzone una sua squadra con una palla di stoppa e cuoio colorata con i simboli rionali.
Semplice il gioco: il pozzo sarebbe stato il bersaglio e la palla l’arma pacifica. La squadra che avrebbe centrato più volte delle altre il pozzo, per un anno avrebbe dato diritto alle donne della propria contrada di attingere per prime, di seguito le altre comari di ogni contrada secondo la classifica d’arrivo.
L’antesignano del basket in paludamenti medievali che allora come oggi ha mantenuto inalterato il fascino dello spettacolo e della competizione vera e propria rendendolo unico ed inimitabile. Tradizione e leggenda che, con il “Gioco del Pozzo”, dal 1953 Sant’Elpidio a Mare rievoca rimettendo in gara i ragazzi della Contrade storiche: San Giovanni, Sant’Elpidio, Santa Maria, San Martino.
Il sabato antecedente la sfida il rigoroso cerimoniale prevede l’apertura dei giochi: baccanali nelle suggestive sedi di Contrada, la rituale lettura del Bando, l’arrivo in Piazza delle Contrade e delle Delegazioni Foranee, l’elezione del Capitano del Popolo il quale dopo la proclamazione decretata dal Podestà esce dalla Basilica Lateranense della Misericordia per ricevere nella Perinsigne Collegiata, preceduto dal corteo delle rappresentanze del Consiglio dei Maggiorenti, delle Contrade e delle Delegazioni, dal gruppo musici, la solenne investitura per mano del Vicario Foraneo della Città.
A seguire la sortizione del “Gonfaloniere di Giustizia” (arbitro). Quest’ultimo è chiamato al delicatissimo compito di arbitrare il “Gioco del Pozzo-Jocu de lu pozzu” il giorno successivo. Ecco così iniziata la “Contesa del Secchio” ed in Città, come sempre, salgono alle stelle la fibrillazione e l’attesa per la sfida.
La domenica nel pomeriggio, ma già in mattinata vi è grande fermento, le quattro Contrade Storiche, le quattro Delegazioni Foranee, precedute dal gruppo dei musici della “Contesa del Secchio” ed dal gruppo delle autorità comunali, accolte dal Mossiere, sfilano lungo il Corso storico della città per raggiungere la Piazza dopodiché il Podestà dichiara ufficialmente aperti i giochi.
Indi il corteggio si muove con solennità, attraverso il centro cittadino, sino a raggiungere il campo di gara. Dalle tribune lo spettatore può godere lo splendore dei costumi riprodotti fedelmente dalle testimonianze pittoriche per la maggior parte di Carlo e Vittore Crivelli (e non solo): dal dipinto alla realtà dunque.
Il corteggio infatti non rappresenta un elemento secondario di una vera e propria rievocazione storica ma è piuttosto una proposta culturale che fa la differenza all’interno del suo mondo. Per gli uomini del medioevo il principale ruolo dell’abbigliamento era quello di indicare il posto di un individuo all’interno di un gruppo ed il posto di questo gruppo in seno alla società, cosicché nel vestiario tutto era significante: i tessuti, i capi e le forme, il lavoro di taglio e cucitura, gli accessori, il modo di indossare e naturalmente i colori. Alla luce di tutto ciò ogni figura all’interno del corteggio viene scelta accuratamente, ed ogni particolare viene riprodotto con fedeltà.
Conclusosi lo schieramento del corteggio sul terreno di gioco è il momento del saluto alle autorità ed al pubblico presente sugli spalti. Segue uno dei momenti più importanti e significativi del Gioco del Pozzo: “Il Giuramento” dei quattro Capitani delle Squadre che solennemente alla presenza del Capitano del Popolo e dinanzi al “Pozzo” dichiarano lealtà e correttezza durante lo svolgimento della gara. Indi il sorteggio degli incontri su ventiquattro combinazioni…da questo momento in poi sarà Contesa.
I giocatori devono concretizzare tutti gli sforzi e le tattiche di gioco provate e riprovate in estenuanti allenamenti che hanno avuto inizio già nel mese di marzo dell’anno in corso. Sei le partite da disputare di 10’ ognuna in un girone all’italiana nel corso delle quali ciascuna delle Contrade incontra le altre cercando di totalizzare il maggior numero possibile di “pozzi” ostacolando al contempo il gioco dell’altra squadra.
Per ogni “pozzo” centrato sono assegnati 5 punti, per ogni bersaglio mancato è conteggiata 1 penalità, mentre 3 punti vengono sottratti ogniqualvolta una squadra commette un fallo denominato:“personale”. Alla fine risulta vincente la Contrada che totalizza più punti.
Durante il gioco non mancano momenti di tensione, di abilità e scaramucce davanti e dietro il “pozzo”, tutti elementi questi che fanno del “gioco del pozzo” un evento sportivo affascinante, unico al mondo. Tocca infine alla “campana” della torre arbitrale decretare la fine delle ostilità: da qui in poi i contradaioli della Contrada vincitrice prendono, come da tradizione, d’assalto il pozzo esprimendo dinnanzi agli spettatori l’incontenibile gioia per il successo ottenuto.
Oramai la manifestazione volge al termine, sul terreno di gioco si ricompone il corteggio verso piazza grande, secondo il nuovo ordine di arrivo decretato dalla classifica del “Gioco del Pozzo” appena terminato. Lungo il percorso di ritorno i contradaioli della Contrada vincitrice attendono febbricitanti il ritorno dei loro eroi ed una volta che l’alfiere ed i giocatori raggiungono il proprio “territorio”…inizia la grande festa.
Ultimo atto. Il corteggio prende posto nella piazza. Subito dopo la proclamazione e la premiazione della Contrada vincitrice il Presidente dell’Ente Manifestazioni Storiche “Contesa del Secchio” consegna il “secchio ramato” su cui i vincitori apporranno una targa cesellata d’oro a ricordo della loro vittoria. Questa la conclusione della edizione annuale della più antica rievocazione delle Marche.
Nella contrada vincente però si andrà avanti a festeggiare sino a notte fonda: baccanali, canti e nel cuore della notte chi ha vinto non mancherà di fare visita alle altre contrade per festeggiare insieme la propria vittoria.
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