L’Elpidiense dell’Anno 2017 ottiene un altro prestigioso riconoscimento per il suo lavoro.
Aaroon Pettinari ha scelto di stare in “prima linea” con coraggio e dedizione: essere un giornalista che si occupa di inchieste scomode non è mai facile, soprattutto se la tua professione si concentra sulla Mafia e le sue oscure trame.
Il riconoscimento del suo prezioso lavoro e del suo impegno da parte della Fondazione Caponnetto durante il 26esimo Vertice Antimafia del Mediterraneo ne mette ancora di più in risalto (se mai dovesse servire) e il valore.
«Ognuno di noi conserva nella memoria gli anni che, nel bene o nel male, hanno segnato la propria vita. Poi ci sono quelli che hanno segnato un’intera comunità. Con assoluta cognizione di causa il ‘92 si può definire così».
Con queste Pettinari parole descrive “Quel terribile ’92”, libro che si sofferma su un anno cruciale per la storia recente del nostro Paese, stretto tra l’inizio di Mani Pulite, gli scricchiolii della Prima Repubblica e, appunto, le stragi mafiose che coinvolsero i giudici Falcone e Borsellino.
Nel 2017 l’Ente Contesa e l’Amministrazione Comunale di Sant’Elpidio a Mare avevano ritenuto Pettinari meritevole del Premio Elpidiense dell’Anno e il riconoscimento del Premio della Fondazione Caponnetto sottolinea a distanza di tempo quanto quella scelta fosse ben ponderata.
«Aaron Pettinari svolge un ruolo civile fondamentale» ha commentato Alessandra Gramigna, Presidente dell’Ente Contesa.«Il suo coraggio e il suo continuo impegno come giornalista nel raccontare un anno fondamentale e tragico per la nostra storia come il 1992, ne certificano l’assoluto spessore: dopo aver celebrato pochi giorni fa l’Ingegner Benigni e aver premiato Emanuela Postacchini nell’ultima edizione del Premio Elpidiense dell’Anno, siamo felici di festeggiare questo traguardo raggiunto da un altro illustre concittadino, a cui viene attribuito un premio importante come quello della Fondazione Caponnetto.»