Questa storia inizia l’ultima domenica di agosto del 1953. Anche se (forse) tutto inizio’ secoli prima…
“Scendon nel campo le Contrade a gara pel Secchio ambito;
la città si veste d’antico;
fra una gioia di colori splendon le trombe ed i vessilli al sole”
Questi versi, presi da una delle composizioni di Elio Cammoranesi, descrivono nel modo migliore l’atmosfera che attraversa Sant’Elpidio a Mare nel giorno della sua Rievocazione storica, la Contesa del Secchio.
Si narra che nel Medioevo (epoca che non concedeva troppi lussi) il pozzo disponibile più ambito a Sant’Elpidio a Mare fosse posto nella piazza cittadina e provocasse continui litigi: le donne, con l’intento di riempire i propri secchi prima delle altre, saltavano o non rispettavano la fila, causando dispute che degeneravano spesso in scontri.
Le liti quotidiane finivano per coinvolgere anche i mariti, i figli e i padri, che accorrevano in difesa delle donne e aumentavano i sempre più preoccupanti problemi di ordine pubblico. Le Autorità cercarono una soluzione che permettesse di porre fine alle liti: si sarebbe indetto un torneo fra le varie contrade, da disputarsi nel giorno della Festa del Patrono.
Le varie fazioni avrebbero schierato sei giocatori e si sarebbero affrontate in un gioco che prevedeva l’uso di rudimentali palloni da lanciare in un pozzo: la squadra con più punti a referto sarebbe stata proclamata vincitrice e legittimata per un anno ad attingere per prima alle riserve idriche. Nasceva così “lu Jocu de lu Pozzu”.
Passarono svariati secoli e nel 1953 l’Associazione Elpidiense Arte, Cultura e Turismo decise che i tempi erano maturi per riproporre sotto altre vesti questa vicenda. La città, come tutta l’Italia, aveva ripreso faticosamente a vivere e provava a buttarsi alle spalle il terribile periodo della Seconda Guerra Mondiale: si poteva finalmente guardare con fiducia al futuro e la riconquistata serenità concedeva anche di dedicarsi a una delle leggende più famose a Sant’Elpidio a Mare, quella del “pozzo conteso”.
I protagonisti di quell’edizione furono nomi importantissimi per la storia della Manifestazione, come appunto quello di Elio Cammoranesi, Alessandro Piani, il Maestro Polverini e i primi Capicontrada (Candido Pierleoni per la San Giovanni, Orlando Malvestiti per la San Martino, Luigi Della Valle per la Sant’Elpidio e Giuseppe Fratalocchi per la Santa Maria) che, dal nulla e con pochi mezzi, riuscirono nell’impresa di realizzare la prima storica (in tutti i sensi) Rievocazione. In quell’occasione i tamburini e le chiarine, assieme al banditore, sfilarono per la prima volta nelle vie della città insieme al carosello storico, preludio alla riedizione dopo secoli de “lu Jocu de lu pozzu”, ora Contesa del Secchio.
Vinse la San Giovanni, in quel giorno di festa, ma più di ogni altra cosa vinse la città tutta, che si innamoro’ della manifestazione e la trasformò nel suo biglietto da visita fatto di storia, orgoglio e passione: gli stessi ingredienti che hanno fatto crescere fino a oggi la più antica Rievocazione storica delle Marche.